Storie di cibo
Storie di cibo del vaso di Pandoro è la sezione
antropologico-culturale del blog.
Il cibo è condivisione e integrazione.
Intorno ad un tavolo possiamo conoscere un popolo, la sua storia e le sue tradizioni.
Gli articoli di Storie di cibo del vaso di pandoro hanno proprio questo obiettivo: scoprire ricette e preparazioni tradizionali tipiche di alcuni paesi, regioni o festività. I piatti vengono raccontati soprattutto in chiave antropologica-culturale, per scoprire da dove nascono e come si sono evolute nella storia.
Immergiti nelle origini dei piatti simbolo della cultura eno-gastronomica.
Ceebu jën, piatto nazionale del Senegal
Se mai vi capiterà di andare in Senegal e chiedere a qualche local qual è un piatto che dovete assolutamente assaggiare, una delle risposte che vi verrà data più spesso è: “il ceebu jën” (si pronuncia “cebu gen”). Trovarlo nei ristoranti però non è facilissimo. È...
MOONCAKE, la torta della Luna
Andiamo alla scoperta del mooncake, o torta della Luna, un dolce tipico cinese consumato tradizionalmente durante la Festa di metà autunno.
I TORTELLI D’ERBETTA PARMIGIANI
Vi sveliamo storia, tradizioni e folclore dei tortelli d’erbetta, piatto tipico emiliano delle città di Parma, Piacenza e Reggio Emilia.
LE POLPETTE, tra storia e cultura popolare
Scopriamo le polpette, la loro storia e la loro importanza nella cultura popolare che le ha rese uno degli emblemi della cucina italiana.
IL PORRIDGE
Andiamo alla scoperta del porridge, la famosa zuppa di cereali cotti in acqua o latte, della sua ricetta tradizionale, storia e curiosità.
LA HARIRA MAROCCHINA
La harira è una zuppa tipica marocchina con cui tradizionalmente viene rotto il digiuno durante il Ramadan. Scoprine storia e tradizioni.
Le citazioni d’autore delle
Storie di cibo del vaso di Pandoro
I modelli e le pratiche alimentari sono il punto di incontro
fra culture diverse.
[…]
Le culture alimentari (ma le culture in genere) sono tanto più ricche
e interessanti quanto più gli incontri e gli scambi
sono stati vivaci e frequenti.
[…]
La ricerca delle radici, quando è fatta con metodo critico
e non dietro la suggestione di impulsi emotivi, non giunge mai a definire un punto da cui siamo partiti bensì, al contrario, un intreccio di fili sempre più ampio e complicato a mano a mano che ci allontaniamo da noi. In questo intricato sistema di apporti e di rapporti non le radici, ma noi siamo il punto fisso: l’identità non esiste all’origine, bensì al termine del percorso.
Tratto da Massimo Montanari – Il cibo come cultura
Il termine gastronomia comprende non solo i modi di manipolare le vivande, l’approvvigionamento delle materie prime,
la struttura dei servizi di tavola, ma tutti gli elementi storici e culturali, tecnici e materiali che concorrono
nella pratica della preparazione dei cibi, nelle sue tradizioni e innovazioni.
[…]
Nel 1826 J.A. Brillat-Savarin (1755-1826), nella Physiologie du goût, diede una celebre definizione che,
anche alla luce delle più recenti evoluzioni, ha consentito di aggiornare ed estendere il significato del termine:
“La gastronomia è la conoscenza ragionata di tutto ciò che si riferisce all’uomo in quanto egli si nutre”.
Tratto da Gastronomia di Carlo Petrini – Enciclopedia Italiana – VII Appendice (2007)
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